Habitat Dislocata
2015
Ho realizzato le mie ultime composizioni per essere ascoltate sia come brani stereofonici che come
installazioni sonore multicanale.
Nel primo caso la posizione e lo spostamento dei suoni nello spazio sono ottenuti attraverso
l'immagine stereofonica; nel secondo caso l'ascolto è immersivo e il brano musicale può essere
vissuto muovendosi nello spazio (in modo che la prospettiva sonora sia mobile e l'opera venga
"esplorata") o stando fermi (cioè da una prospettiva fissa).
Faccio notare che i miei pezzi di solito non presentano registrazioni sul campo e quindi i suoni che
uso sono tutti elettronici, anche se la fonte è un materiale concreto; sono costruiti considerando
la relazione tra i suoni (che chiamo microforme sonore) e il modo in cui creano uno spazio sonoro.
Quando vengo invitato a realizzare un'installazione, considero le caratteristiche dell'opera e le confronto con quelle dello spazio che la ospiterà. L'ho fatto anche nel caso di Habitat Dislocata. I pannelli, visibili nella foto, funzionano come altoparlanti: ho applicato ad essi degli eccitatori elettroacustici che conducono il segnale dei suoni riverberati, che si distribuiscono sulla superficie dei pannelli e contribuiscono a dare profondità allo spazio nel quale sono collocati.